@Lara: Ho letto bene, ma ho risposto quasi solo alla 1, perdono. Provo a rispondere. Per le industrie alimentari che sono obbligate a indicare gli ingredienti: rispettano solo formalmente le leggi, basta leggere le etichette e si scopre: ” mono-bi-di-glutamma-qualcosa”, “natural flavours”, “E10x” (e sfido il consumatore, in piedi davanti allo scaffale- a capire di che si tratta), “coconut oil”, e cosi’ via. Nei cosmetici e nei medicinali, poi, viene usato un misto tra latino e formule chimiche in inglese. Non per niente esiste il detto “Fatta la legge, trovato l’inganno”.
Per i ristoratori, invece, a parte l’incompetenza chimica innata, e’ semplicemente impossibile dettagliare cosa c’e’ negli ingredienti che usano: ma avete idea di quante diverse sostanze sono contenute -per esmpio- nella menta? E parlando di verdure, lo sapevate che il terriccio arricchito e i concimi normalmente in uso sono ricchi di metalli pesanti (dannosi!), e che questi metalli pesanti ce li ritroviamo in grande quantita’ nel piatto? Certo, i ristoratori possono (dovrebbero!) indicare quali sono gli ingredienti principali, ma sono impossibilitati a fare di piu’. Sulla cucina molecolare sono diffidente e pertanto la scanso, anche se in quei ristoranti si deve prenotare con mesi di anticipo (solo moda?). In un mondo perfetto tutte le polemiche sulle aggiunte agli ingredienti principali non avrebbero ragione di esistere, ma non siamo in un mondo perfetto.
Invece vorrei spendere qualche parola sulle guide, argomento su cui Striscia sta spostando l’attenzione, dopo che si e’ accorta che con la cucina molecolare aveva fatto un buco nell’acqua.
Le guide sono un buon affare. E’ come per i calciatori e i piloti di formula 1, una buona parte dei soldi vengono dagli sponsor pubblicitari. La mia personale impressione e’ che le guide non siano istituzionalmente disoneste, ma che: primo, non controllino come lavorano i loro ispettori (e quindi i furbetti ci marciano alla grande, con “suggerimenti” e richieste piu’ o meno palesi di favori/moneta a ristoratori, che a loro volta cercano di sfruttare la situazione), e, secondo, non importa loro piu’ di tanto se i giudizi sono corretti. Insomma: non delinquenti, questo no, ma tanti piccoli cialtroni. Io non compro guide, e magari mi perdo dei buoni ristoranti, ma non le compro.
OK, finito. Mi scuso se qualcuno si sente insultato, ho espresso la mia personale opinione.
Chiudo.
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Di: CorradoT
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